Chiesa di Sant’Anna

Il culto di sant’Anna è molto praticato in particolare dalle donne di Carbognano, che ad essa si affidavano in vista del parto. Questo culto era molto sentito, soprattutto nei centri rurali, nei quali il parto era un momento molto delicato.
Indirizzo Via Sant'Eutizio, 01030 Carbognano VT, Italia
Punti di contatto
Cap 01030
Modalità di accesso

Accesso livello strada

LA STORIA

Come riportato nelle memorie scritte da don Pietro Totonelli , parroco di Carbognano (C – APCSP,  p. 390), la chiesa venne costruita alla fine del XVII secolo, ed esattamente troviamo riportato: “Dal fascicolo che è in archivio (per) intercalata controversia tra il rettore della chiesa di sant’Anna e i parroci di Carbognano, anno 1795 si legge: “fu fabbricato invero la venerabile chiesa di sant’Anna nel 1696 colle pie elargizioni di particolari benefattori, particolarmente della Signori Anterio Carosi e Angelo Lucianelli, non però a spese della Comunità, la quale dopo aver iudicato  il solo scopo dove doveva fabbricarsi detta chiesa non ha acquistato nessuno jus patronato”.

Il posto che la Comunità scelse fu quello nella parte più esterna del borgo, lungo la via che portava a Fabrica di Roma e Vallerano. La scelta dei benefattori corrispose ad una testimonianza dell’ardente e fervida fede che i carbognanesi ebbero da sempre per S. Anna. Lo sviluppo del borgo in questa direzione e l’aumento degli abitanti rese necessaria la costruzione del nuovo edificio al fine di dare ai fedeli nuovi spazi religiosi in quel settore del borgo.

La chiesa ci restituisce oggi le esigenze di un pubblico nobile, Cher fece edificare degli splendidi altari alla moda barocca di quei tempi. Già nel XX secolo (1913), l’edificio veniva restaurato, grazie all’intervento di. Giovannina Mariani in Lazzari, cosi come cita l’epigrafe ancora presente in situ adagiata momentaneamente nel corridoio che dà accesso alla sacrestia:

“ALLA SACRA MEMORIA DI/ GIOVANNINA MARIANI IN LAZZARI/ RIGIDA NEL SUO DOVERE DI SPOSA E MADRE/ ESEMPLARE PIETOSA NELLE ALTRUI SVENTURE CHE NELL’ANNO 1913/ VOLLE RESTAURATA QUESTA CHIESA/OVE RIPOSA LA SALMA DEL SUO FRATELLINO MARIO”. 

Purtroppo negli anni ’70 del 1900 la chiesa fu meta di saccheggi e vennero rubate le tele originali che decoravano gli altari. Si provvide allora a far realizzare delle copie che tuttora sono a decoro degli stessi altari. Nel 2005 un intervento di restauro ha permesso di ripristinare totalmente il tetto e le mura esterne della chiesa, riportando così l’edificio agli antichi splendori.

ESTERNO

La facciata si presenta scandita da due ordini sovrapposti. Nel primo, il portale centrale con semplice struttura trilitica, ai lati del quale due grandi finestre con grata permettono alla luce di entrare all’interno. Nel secondo ordine, scandito da una cornice, si trova un’unica grande finestra rettangolare posta in posizione centrale. In alto chiude la struttura un timpano decorato con semplici modanature.

Ai lati della facciata primeggiano imponenti due contrafforti, realizzati per contenere le spinte verticali date dall’enorme peso delle alte mura della struttura. Il campanile a base rettangolare posto in fondo alla struttura sulla sinistra si presenta integro e con la campana ancora in situ.

INTERNO

L’interno si presenta con una grande unica navata con copertura a capriate. Nelle pareti laterali sono collocate due cappelle e relativi altari. Il primo a sinistra conserva una tela con raffigurati Sant’Anna, La Vergine e il Bambino. La seconda a destra ha una tela con il Riposo durante la fuga in Egitto.

Come testimoniato dalle visite pastorali ancora nella metà dell’Ottocento gli altari erano intitolati rispettivamente: quello maggiore a sant’Anna, quello della parete di sinistra a santa Francesca Romana e quello di destra  san Gregorio Magno (ADCC, Serie visite pastorali, Visita Mengacci, 1860 – 1866, cc. 8r/v).

Sull’altare maggiore, riccamente decorato con stucchi barocchi, è collocata una tela raffigurante S. Anna, S. Giacchino e la piccola Maria. Le tele non sono più quelle originali, trafugate negli anni ’70 del Novecento, ma sono state ridipinte a somiglianza di quelle originali.

Tramite una porta collocata alla sinistra del presbiterio, decorata con modanature e timpano, al cui interno è posto tra triglifi un cherubino in stucco, si accede al corridoio che conduce alla sagrestia.

Il piccolo ambiente della sagrestia si presenta con la splendida volta a botte ribassata con ancora presenti tutte le modanature. Nella parete di fondo ancora sopravvive una piccola nicchia. La chiesa di sant’Anna, priva di uno studio approfondito, si propone come una bellissima testimonianza del barocco locale seppur priva delle tante opere depredate. I tanti stucchi decorati a foglia d’oro presenti della chiesa si palesano com e un ottimo campo da indagare per futuri studi specifici.

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